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Una minestra di fagioli fa da salvacuore

Da quando in mare ci sono più rifiuti che in una discarica io non mangio più pesce. Peccato: negli anni Ottanta un gruppo di...

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Da quando in mare ci sono più rifiuti che in una discarica io non mangio più pesce.

Peccato: negli anni Ottanta un gruppo di cardiologi americani mise in evidenza l'importanza di alcuni acidi grassi, presenti nel pesce, nella profilassi delle malattie cardiovascolari; vennero chiamati omega tre ma anche acidi salvacuore visto il loro potere in cardiologia. Le ricerche si sono lentamente allargate e si è visto che queste sostanze sono importanti per tutto il nostro organismo.

Sono utili per la depressione, per la malattia di Alzheimer, per la profilassi di molti tipi di tumore, per la steatosi epatica.

Ma se uno il pesce non lo mangia cosa fa? Madre natura fortunatamente ha sempre soluzioni di riserva. Si è visto ad esempio che le noci contengono circa dieci volte omega tre rispetto al pesce e i semi di lino addirittura venti. Ricchi ne sono anche i fagioli, i semi di zucca, la soia, le fave, l'avocado.

Una minestra di fagioli quindi, con pochi semi di lino e zucca può tranquillamente soddisfare il fabbisogno di acidi salvacuore. Soprattutto se associamo a queste zuppe erbe selvatiche come ortica e tarassaco ricche di minerali che potenziano il lavoro di noci e semi di lino

29/03/2012

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